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Se mi avessero chiesto cosa si intende per agricoltura sinergica devo ammettere che non avrei saputo rispondere. Ne ho sentito parlare spesso ma non avevo le idee chiare al proposito. Spinta dalla curiosità e dalla voglia di imparare ho cercato di informarmi.
Tanto per cominciare ho consultato Wikipedia :
"In quest'agricoltura si strutturano gli spazi di produzione in modo da mantenere il suolo in uno stato normale, ovvero selvaggio, e viene stabilita con esso una relazione di cooperazione e rispetto profondo, avendo coscienza che si tratta di un organismo vivente. Per produrre in modo redditizio sfruttando l'autofertilità del suolo è necessario organizzare l'orto tenendo in considerazione un maggior numero di parametri rispetto ad altri sistemi di coltivazione biologica.
Il metodo del “non fare” non è completa inattività, ma mira a evitare azioni inutili, come ad esempio arare la terra per poi dover compensare aggiungendo compost.
Per praticare quest'agricoltura è necessario provare prima di tutto un'empatia molto forte con l'organismo terra/suolo e rendersi conto della straordinaria complessità delle interrelazioni tra le specie di microrganismi presenti in un suolo selvaggio."
Tutto è iniziato con Masanobu Fukuoka, microbiologo giapponese che negli anni 40 mise in dubbio i principi della scienza dell'agricoltura. Lasciò il suo posto di ricercatore e si dedicò allo sviluppo di un sistema di agricoltura naturale. L'obbiettivo era minimizzare il più possibile gli interventi dell'uomo il quale si deve limitare ad accompagnare un processo largamente gestito dalla natura. Fukuoka chiamò il suo metodo "agricoltura del non fare". Tale metodo non comprende aratura, fertilizzanti, pesticidi, diserbanti, potature e richiede veramente poco lavoro. Si riescono ad ottenere alte rese con un attento tempismo nelle semine ed un'accurata combinazione di piante.
Il seguente video chiarisce benissimo il metodo Fukuoka
In Giappone questo metodo ha prodotto rendite per ettaro simili a quelle ottenute con tecniche che si avvalgono della chimica.
Si cercò di adattare il metodo Fukuoka alle condizioni europee. Emilia Hazelip, agricoltrice spagnola, tra gli altri, rimase entusiasta dei principi elencati da Fukuoka e provò ad applicarli al clima mediterraneo. Il risultato è stata l'agricoltura sinergica.
Le quattro regole dell'agricoltura sinergica sono
Si cercò di adattare il metodo Fukuoka alle condizioni europee. Emilia Hazelip, agricoltrice spagnola, tra gli altri, rimase entusiasta dei principi elencati da Fukuoka e provò ad applicarli al clima mediterraneo. Il risultato è stata l'agricoltura sinergica.
Le quattro regole dell'agricoltura sinergica sono
- mantenere la terra senza disturbarla nè compattarla
- utilizzare la naturale autofertilità del suolo
- aggiungere l'orizzonte umifero al profilo della terra da coltivare (tramite le pacciamature)
- stabilire una collaborazione con organismi simbiotici nella rizosfera (ossia il suolo intorno alle radici delle piante)
Appare evidente che l'agricoltura sinergica è molto diversa da quella tradizionale e anche da quella biologica e mette al centro il suolo come fosse un organismo vivente con le proprie complesse interazioni tra le specie di microrganismi presenti che vanno preservati per la buona salute del terreno. Si parte dal presupposto che il suolo non vada sfruttato ma vada arricchito con la biomassa degli scarti vegetali. Si usano le consociazioni cioè si mettono vicine piante che si aiutano a vicenda. Una vera filosofia di coltivazione.
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