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E' da qualche anno che non mi lascio più sedurre dalle fragole a gennaio o dagli asparagi ad agosto e compro esclusivamente frutta e verdura di stagione. I motivi di questa scelta sono di varia natura come spiega benissimo l'articolo che riporto qui sotto:
A
dispetto della varietà di cibi che si trovano sui
banchi del reparto ortofrutta
del supermercato,
spesso insistiamo sull’importanza di mangiare frutta e
verdura di stagione, evitando magari le fragole a
Natale e gli asparagi in
agosto. Perché? Ecco i nostri
5 buoni motivi
1- Costa meno E in questo periodo di crisi non è
poco. Dato che gli ortaggi di stagione non hanno bisogno di serre, non si
consuma energia aggiuntiva per farli crescere e maturare: sfruttano già quella
del sole. Se poi scegliamo prodotti a km zero, coltivati cioè vicino al luogo
di residenza, il risparmio è ancora maggiore, perché abbatteremo anche i costi
di trasporto.
2- Niente
pesticidi Questo è vero, in particolar modo, per gli ortaggi biologici e
biodinamici. Anche quelli non bio, tuttavia, se sono di stagione richiedono una
quantità nettamente inferiore di prodotti chimici per eliminare i parassiti. Le
piante che vengono “costrette” a crescere in periodi diversi dalla loro normale
stagione, infatti, risultano indebolite e sono più facilmente preda di insetti
indesiderati.
3- Più salute Le piante che seguono il loro
normale ciclo di vita presentano una quantità maggiore di nutrienti e principi
attivi e apportano la giusta quantità di calorie in relazione al periodo
dell’anno. Questo significa che le proprietà nutrizionali di un determinato
alimento, se è coltivato fuori dalla sua stagione abituale, potrebbero
risultare “falsate” e quindi esserci meno utili.
4- Più gusto I prodotti di stagione sono più
buoni, profumati, aromatici. Avete fatto caso al sapore di un pomodoro in
inverno? Praticamente non ne ha uno e spesso si è costretti ad esagerare coi
condimenti. Se seguiamo il criterio del gusto, difficilmente sbaglieremo.
5- Più rispetto per la Terra. I peperoni o le
zucchine a dicembre hanno un costo ambientale elevatissimo: per farli crescere
servono grandi serre riscaldate e illuminate che richiedono molta energia,
spesso proveniente da combustibili fossili. Anche pesticidi e fertilizzanti
utilizzati per i cibi fuori stagione sono di sintesi, quindi derivati dal
petrolio. Gli ortaggi fuori stagione, dunque, risultano molto inquinanti. Se
poi provengono da altri Stati e aggiungiamo il costo ambientale dei trasporti
(su strada o aerei), ancora di più! Tutto ciò significa anidride carbonica che
si va ad aggiungere a quella già presente in atmosfera, incrementando l’effetto
serra e peggiorando la situazione globale… perché rischiare?
Verdura : songino Frutta: arance
funghi mandarino
piselli pere
ravanelli kiwi
rucola pompelmo
lattuga limoni
sedano
cardo
spinaci
scorzonera
broccoletti
sedano rapa
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