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https://books.google.it/books/about/Manuale_di_pulizie_di_un_monaco_buddhist.html?id=uXVOAgAAQBAJ&source=kp_cover&redir_esc=y&hl=it |
"Che ne dite di fare le pulizie di casa dando un'occhiata alle regole dei monaci? Sarà divertente e per nulla difficile! Se avete deciso di riordinare la vostra anima, i lavori domestici di tutti i giorni si trasformeranno in quattro e quattr'otto in una pratica spirituale quotidiana"
Così scrive Keisuke Matsumoto in questo libro dove combina con grazia e levità squisitamente zen consigli pratici, riflessioni filosofiche e spirituali. Il libro descrive gli strumenti necessari per i lavori di casa e illustra come fare il bucato, stirare, lavare i piatti, fare le riparazioni nonchè curare l'igiene personale. Il tutto ispirato ai principi di semplicità ed economia di mezzi della filosofia buddhista perchè Matsumoto ci insegna che una vita complicata inquina lo spirito mentre vivere in maniera ordinata e serena porta lo spirito a un livello di purezza senza paragoni.
Questo libro parla di lentezza, di raggiungere la serenità nell'espletamento di umili mansioni, di ritrovare se stessi nelle piccole azioni quotidiane tenendo d'occhio il riciclo degli oggetti e il non spreco. Proprio un altro mondo rispetto a quello in cui viviamo e a cui ci spingono i media!
E' un vero gioiello, con uno stile essenziale ma incisivo Matsumoto ci invita a spazzare via la polvere e, contemporaneamente, le nubi dall'anima.
L'autore è interessante : laureato in filosofia e specializzato in economia è bonzo del tempio Komyoji di Tokyo. Ha introdotto la mentalità imprenditoriale nell'universo buddhista , sostenendo che la gestione di un tempio è analoga a quella di un'impresa, con la sola differenza che l'obbiettivo non è il guadagno ma la felicità dei seguaci. Parole rivoluzionarie in una società che ci vincola al profitto e dove tutto è monetizzato e la felicità è intesa come il possesso di abbondanti beni materiali.
E' un libro sicuramente da leggere con mente aperta a un modello lontano anni luce da quello che ci hanno abituato a credere l'unico e il migliore, il modello dell'economia occidentale.
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